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Covid, donna muore dopo il vaccino: intanto parte la 5 dose

Published by
Valentina Trogu

Il Ministro della Salute Schillaci informa dell’inizio di una campagna vaccinale contro il Covid e l’influenza stagionale. Per molte persone sarebbe la quinta dose, siamo sicuri che sia il passo giusto?

Tanti i dubbi se fare o meno la prossima vaccinazione. Intanto, rimbalza di nuovo sul web, la notizia della donna che è stata trovata morta in casa, dopo aver ricevuto la terza dose di vaccino Covid. La donna di 75 anni, soffriva di varie patologie (diabete e ipertensione).

VACCNO COVID (Canva)

La notizia è di qualche tempo fa, adesso siamo vicino alla una nuova campagna vaccinale (quinta dose),  e si presenta una nuova incognita: il vaccino fa male al cuore.

Il neo Ministro della Salute Schillaci ha le idee chiare su come agire per evitare un aumento della curva dei contagi da Covid 19 nelle prossime settimane. L’intento è spingere l’acceleratore sulla vaccinazione di richiamo attraverso una campagna di informazione mirata. In fase di valutazione, poi, un eventuale allentamento dell’isolamento per i positivi asintomatici. Saranno i dati e l’andamento della curva a fornire una risposta in tal senso. Contemporaneamente dovrà partire la campagna per la vaccinazione contro l’influenza stagionale. Gli esperti ipotizzano che durante il prossimo inverno tutti noi cittadini subiremo un triplice attacco, una tri-pandemia. Covid, influenza e virus sinciziale aggrediranno nello stesso tempo e sarà sempre più difficile comprendere quale malattia si sta manifestando. I sintomi sono simili, mal di gola, febbre, dolori articolari, stanchezza, apatia. Solo un tampone potrà escludere che si tratti dell’ultima variante di Covid – Omicron 5 oppure il nuovo arrivo, Cerberus, previsto durante il periodo natalizio. Ma saranno sempre meno le persone che procederanno in tal senso.

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Covid e nuovo ciclo vaccinale, perché non convince

Tre vaccini oppure due vaccini più una guarigione, la maggior parte delle persone si considera protetta dal Covid anche se è ampiamente dimostrato come la variante Omicron 5 sia capace di oltrepassare la barriera creata dalla vaccinazione. Tanti vaccinati hanno contratto il virus ma in forma più leggera. Anche la quarta dose non è bastata in molti casi e ora si parla di iniziare un nuovo ciclo vaccinale.

I dubbi nascono dal fatto che sta per arrivare una nuova variante, Cerberus, di cui gli scienziati non conoscono sintomi, evoluzione, aggressività. Ciò significa che il vaccino che a breve verrà iniettato come quarta o quinta dose non è “programmato” per difendere l’organismo da Cerberus. Servirà come le precedenti dosi ad alleviare la sintomatologia ed impedire il ricovero – dettaglio di rilevante importanza – ma se la variante si mostrerà già più debole sarà proprio necessario sottoporsi ad una nuova vaccinazione soprattutto se si hanno coperture precedenti? Queste le domande dei cittadini ma sorge un’altra questione, la connessione tra vaccino e danni al cuore.

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La correlazione con i danni al cuore è reale?

Un gruppo di ricercatori dell’Università e dell’ospedale universitario di Basilea ha eseguito un test al fine di verificare quante persone in seguito al vaccino accusassero danni al cuore. Da subito, infatti, è stata segnalata una correlazione tra vaccinazione e miocarditi nei più giovani. Ora la domanda è se l’associazione tra vaccino e Covid sia più grande di quanto si pensasse.

Lo studio di Basile ha riportato come possa verificarsi un danno temporaneo e lieve al muscolo cardiaco dopo la prima vaccinazione contro il Covid 19 con maggiore frequenza del previsto. Ad onor del vero occorre chiarire che lo studio non è ancora stato pubblicato su una rivista scientifica ma citato in un’articolo di RSI News Svizzera. Sembrerebbe sottolineare, però, come una reazione immunitaria eccessiva possa causare questa problematica che si associa a debolezza, fiato corto, oppressione al petto. La “colpa” potrebbe essere legata anche ad una concentrazione di Rna. Cosa significa tutto questo? I vaccini possono essere migliorati per evitare la controindicazione. Spetta alle case farmaceutiche sciogliere i dubbi dei cittadini ma nel frattempo occorre porsi un’altra domanda. Se un vaccino può creare questo lieve danno, prendere il Covid non potrebbe provocare danni ben peggiori non avendo protezione?

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