TikTok: la morsa si stringe: dagli Stati Uniti nuove preoccupazioni

Secondo Forbes e il New York Times, il governo degli Stati Uniti ha aperto un’indagine penale contro ByteDance, la società madre di TikTok, per l’accesso non autorizzato alle informazioni personali di molti cittadini residenti negli Stati Uniti.

Secondo quanto riportato, l’FBI avrebbe condotto diversi interrogatori e notificato a ByteDance un mandato di comparizione nell’ambito dell’indagine. La notizia dell’indagine arriva dopo che TikTok aveva annunciato a dicembre che quattro dipendenti di ByteDance erano stati licenziati in relazione all’incidente dopo una revisione interna.

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Stando quindi a quanto dichairato da TikTok all’epoca, due dei colalboratori licenziati risiedevano in Cina e altri due negli Stati Uniti. Due giornalisti, tra cui il giornalista di Forbes che venerdì ha dato la notizia dell’indagine del Dipartimento di Giustizia, erano tra gli utenti di TikTok monitorati.

Secondo Biden, i proprietari cinesi di TikTok devono scorporare le loro quote o subiranno un ban negli Stati Uniti.

Il procuratore degli Stati Uniti per il distretto orientale della Virginia, che sarebbe anch’esso coinvolto nell’indagine, così come il DOJ e l’FBI hanno rifiutato di commentare. TikTok non ha risposto a una richiesta di commento.

La presunta indagine illustra la crescente pressione su un’attività che, secondo i funzionari statunitensi, rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale. I politici temono che TikTok o la sua società madre possano essere costretti dal governo cinese a cedere i dati degli utenti raccolti dai consumatori statunitensi. TikTok è stato ampiamente vietato sui dispositivi governativi ufficiali negli Stati Uniti. Ma anche in Unione Europea, in Canada, nel Regno Unito e in Nuova Zelanda a causa delle preoccupazioni sollevate.

Secondo l’amministrazione Biden, i proprietari di TikTok devono vendere le loro partecipazioni nella nota applicazione di social media, utilizzata da oltre 100 milioni di americani. Oppure si troveranno ad affrontare un ban a livello statale negli Stati Uniti.

I dipendenti di ByteDance erano coinvolti nella sorveglianza che ha portato al licenziamento e avevano accesso agli indirizzi IP dei giornalisti. Oltre alle altre informazioni sui dispositivi. Secondo le prime notizie sull’accaduto, i membri dello staff stavano cercando la fonte delle fughe di notizie dalla stampa. Al momento non ci sono prove che il governo cinese abbia ordinato o partecipato allo spionaggio.

Secondo gli analisti, le pratiche di raccolta dei dati di TikTok non sono più invasive o illegali di quelle di altre aziende americane che operano su Internet. Nonostante il fatto che gran parte di esse avvenga in modo occulto.

I professionisti di sicurezza online e privacy chiariscono il punto

I professionisti della sicurezza sostengono che questo non è un problema esclusivo di TikTok. Ma piuttosto un riflesso della libertà generale che abbiamo concesso alle aziende di Internet di gestire i nostri dati.

L’hacker etico di lunga data ed ex responsabile della sicurezza di Twitter Peiter “Mudge” Zatko ha osservato:

“Dobbiamo credere che queste aziende agiscano in modo etico con le conoscenze e l’accesso che abbiamo concesso loro. Non dovremmo, probabilmente. Il tutto si riduce alla preoccupazione per il modo in cui queste aziende vengono governate.”

Lin ha dichiarato alla CNN che la richiesta di dati da parte di TikTok e di altre aziende di social media mette in evidenza le carenze legislative nell’emanazione di solide norme sulla privacy che sovrintendono all’industria digitale in generale.

Secondo Lin, TikTok è solo una componente dell’economia capitalista della sorveglianza. Eppure i governi di tutto il mondo si sottraggono alla loro responsabilità di salvaguardare le informazioni private degli individui. Permettendo in tal modo alle grandi aziende tecnologiche di trarre profitto dalle informazioni degli utenti. I governi dovrebbero lavorare per salvaguardare adeguatamente i dati degli utenti. Anzichè concentrarsi su una singola app senza una giustificazione sufficiente.

Lin ha risposto: “Quello che vorrei sostenere è una politica più basata sulle prove”, quando gli è stato chiesto quale consiglio darebbe ai legislatori se decidessero di ignorare TikTok.

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